Interviste al Cinematografo del 09/09/09
Film autobiografico in cui Scamarcio recita la parte di Placido. Il giovane pugliese è a Roma per iscriversi all'accademia di belle arti, ma nel frattempo si arruola nella polizia per manternersi. Si ritrova così a dover sedare le manifestazioni del '68.
1968, Nicola (Riccardo Scamarcio) è un ragazzo pugliese belloccio e talentuoso che sogna di fare l’attore, ma l’unico modo per lui di fuggire dal suo paese e realizzare le sue vere aspirazioni è arruolarsi in polizia, e cosi fa, ma in cuor suo, mentre si ritrova in piena contestazione lui sa che il suo vero amore è la recitazione.
Durante alcune manifestazioni studentesche Nicola incontra e s’innamora di Laura (Jasmine Trinca), bella e volitiva studentessa universitaria cresciuta in una rigida famiglia borghese molto religiosa che sente l’energia che il periodo di grande cambiamento porta con sè, e una sensazione di forte di ribellione alle istituzioni e all’autorità da cui ben presto si lascerà trascinare.
In questo clima euforico e militante Laura e Nicola conoscono Libero (Luca Argentero) carismatico e fascinoso giovane politicamente impegnato, di cui Laura finisce inevitabilmente per invaghirsi trovandosi così nella non facile situazione di dover scegliere tra i due.
Il film di Placido è un riuscito amarcord politico ben girato, con un terzetto di protagonisti veramente in gamba, la giovane Jasmine Trinca merita senza riserve il premio assegnatogli a Venezia per la miglior promessa, c’è una sentita e partecipata ricostruzione storica e una malinconica voglia di ricordare un periodo di cui rimane una nostalgica traccia che nel bene e nel male ha comunque acceso animi, mosso folle e influenzato un’intera generazione.
Recensione tratta da: il cinema amico
Biografia di Placido
Causo-Corallo (a cura di), "Michele Placido, un viaggio chiamato attore", Besa, 2008.
Sul '68:
wikipedia
Vassalli, "Archeologia del presente", Einuadi, 2007 (II ed)
Film autobiografico in cui Scamarcio recita la parte di Placido. Il giovane pugliese è a Roma per iscriversi all'accademia di belle arti, ma nel frattempo si arruola nella polizia per manternersi. Si ritrova così a dover sedare le manifestazioni del '68.
1968, Nicola (Riccardo Scamarcio) è un ragazzo pugliese belloccio e talentuoso che sogna di fare l’attore, ma l’unico modo per lui di fuggire dal suo paese e realizzare le sue vere aspirazioni è arruolarsi in polizia, e cosi fa, ma in cuor suo, mentre si ritrova in piena contestazione lui sa che il suo vero amore è la recitazione.
Durante alcune manifestazioni studentesche Nicola incontra e s’innamora di Laura (Jasmine Trinca), bella e volitiva studentessa universitaria cresciuta in una rigida famiglia borghese molto religiosa che sente l’energia che il periodo di grande cambiamento porta con sè, e una sensazione di forte di ribellione alle istituzioni e all’autorità da cui ben presto si lascerà trascinare.
In questo clima euforico e militante Laura e Nicola conoscono Libero (Luca Argentero) carismatico e fascinoso giovane politicamente impegnato, di cui Laura finisce inevitabilmente per invaghirsi trovandosi così nella non facile situazione di dover scegliere tra i due.
Il film di Placido è un riuscito amarcord politico ben girato, con un terzetto di protagonisti veramente in gamba, la giovane Jasmine Trinca merita senza riserve il premio assegnatogli a Venezia per la miglior promessa, c’è una sentita e partecipata ricostruzione storica e una malinconica voglia di ricordare un periodo di cui rimane una nostalgica traccia che nel bene e nel male ha comunque acceso animi, mosso folle e influenzato un’intera generazione.
Recensione tratta da: il cinema amico
Biografia di Placido
Causo-Corallo (a cura di), "Michele Placido, un viaggio chiamato attore", Besa, 2008.
Sul '68:
wikipedia
Vassalli, "Archeologia del presente", Einuadi, 2007 (II ed)
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